La Bibbia

Deuteronomio 31

Deuteronomio

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Capitolo 32

1

 «Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: oda la terra le parole della mia bocca! 

 


2

 Stilli come pioggia la mia dottrina, scenda come rugiada il mio dire; come scroscio sull'erba del prato, come spruzzo sugli steli di grano. 

 


3

 Voglio proclamare il nome del Signore: date gloria al nostro Dio! 

 


4

 Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua; tutte le sue vie sono giustizia; è un Dio verace e senza malizia; Egli è giusto e retto. 

 


5

 Peccarono contro di lui i figli degeneri, generazione tortuosa e perversa. 

 


6

 Così ripaghi il Signore, o popolo stolto e insipiente? Non è lui il padre che ti ha creato, che ti ha fatto e ti ha costituito? 

 


7

 Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani. Interroga tuo padre e te lo farà sapere, i tuoi vecchi e te lo diranno. 

 


8

 Quando l'Altissimo divideva i popoli, quando disperdeva i figli dell'uomo, egli stabilì i confini delle genti secondo il numero degli Israeliti. 

 


9

 Perché porzione del Signore è il suo popolo, Giacobbe è sua eredità. 

 


10

 Egli lo trovò in terra deserta, in una landa di ululati solitari. Lo circondò, lo allevò, lo custodì come pupilla del suo occhio. 

 


11

 Come un'aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, egli spiegò le ali e lo prese, lo sollevò sulle sue ali, 

 


12

 Il Signore lo guidò da solo, non c'era con lui alcun dio straniero. 

 


13

 Lo fece montare sulle alture della terra e lo nutrì con i prodotti della campagna; gli fece succhiare miele dalla rupe e olio dai ciottoli della roccia; 

 


14

 crema di mucca e latte di pecora insieme con grasso di agnelli, arieti di Basan e capri, fior di farina di frumento e sangue di uva, che bevevi spumeggiante. 

 


15

 Giacobbe ha mangiato e si è saziato, - sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato - e ha respinto il Dio che lo aveva fatto, ha disprezzato la Roccia, sua salvezza. 

 


16

 Lo hanno fatto ingelosire con dei stranieri e provocato con abomini all'ira. 

 


17

 Hanno sacrificato a demoni che non sono Dio, a divinità che non conoscevano, novità, venute da poco, che i vostri padri non avevano temuto. 

 


18

 La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato; hai dimenticato il Dio che ti ha procreato! 

 


19

 Ma il Signore ha visto e ha disdegnato con ira i suoi figli e le sue figlie. 

 


20

 Ha detto: Io nasconderò loro il mio volto: vedrò quale sarà la loro fine. Sono una generazione perfida, sono figli infedeli. 

 


21

 Mi resero geloso con ciò che non è Dio, mi irritarono con i loro idoli vani; io li renderò gelosi con uno che non è popolo, li irriterò con una nazione stolta. 

 


22

 Un fuoco si è acceso nella mia collera e brucerà fino nella profondità degl'inferi; divorerà la terra e il suo prodotto e incendierà le radici dei monti. 

 


23

 Accumulerò sopra di loro i malanni; le mie frecce esaurirò contro di loro. 

 


24

 Saranno estenuati dalla fame, divorati dalla febbre e da peste dolorosa. Il dente delle belve manderò contro di essi, con il veleno dei rettili che strisciano nella polvere. 

 


25

 Di fuori la spada li priverà dei figli, dentro le case li ucciderà lo spavento. Periranno insieme il giovane e la vergine, il lattante e l'uomo canuto. 

 


26

 Io ho detto: Li voglio disperdere, cancellarne tra gli uomini il ricordo! 

 


27

 se non temessi l'arroganza del nemico, l'abbaglio dei loro avversari; non dicano: La nostra mano ha vinto, non è il Signore che ha operato tutto questo! 

 


28

 Sono un popolo insensato e in essi non c'è intelligenza: 

 


29

 se fossero saggi, capirebbero, rifletterebbero sulla loro fine: 

 


30

 Come può un uomo solo inseguirne mille o due soli metterne in fuga diecimila? Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti, il Signore li ha consegnati? 

 


31

 Perché la loro roccia non è come la nostra e i nostri nemici ne sono testimoni. 

 


32

 La loro vite è dal ceppo di Sòdoma, dalle piantagioni di Gomorra. La loro uva è velenosa, ha grappoli amari. 

 


33

 Tossico di serpenti è il loro vino, micidiale veleno di vipere. 

 


34

 Non è questo nascosto presso di me, sigillato nei miei forzieri? 

 


35

 Mia sarà la vendetta e il castigo, quando vacillerà il loro piede! Sì, vicino è il giorno della loro rovina e il loro destino si affretta a venire. 

 


36

 Perché il Signore farà giustizia al suo popolo e dei suoi servi avrà compassione; quando vedrà che ogni forza è svanita e non è rimasto né schiavo, né libero. 

 


37

 Allora dirà: Dove sono i loro dei, la roccia in cui cercavano rifugio; 

 


38

 quelli che mangiavano il grasso dei loro sacrifici, che bevevano il vino delle loro libazioni? Sorgano ora e vi soccorrano, siano il riparo per voi! 

 


39

 Ora vedete che io, io lo sono e nessun altro è dio accanto a me. Sono io che dò la morte e faccio vivere; io percuoto e io guarisco e nessuno può liberare dalla mia mano. 

 


40

 Alzo la mano verso il cielo e dico: Per la mia vita, per sempre: 

 


41

 quando avrò affilato la folgore della mia spada e la mia mano inizierà il giudizio, farò vendetta dei miei avversari, ripagherò i miei nemici. 

 


42

 Inebrierò di sangue le mie frecce, si pascerà di carne la mia spada, del sangue dei cadaveri e dei prigionieri, delle teste dei condottieri nemici! 

 


43

 Esultate, o nazioni, per il suo popolo, perché Egli vendicherà il sangue dei suoi servi; volgerà la vendetta contro i suoi avversari e purificherà la sua terra e il suo popolo». 

 


44

 Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunziò agli orecchi del popolo tutte le parole di questo canto. 

 


45

 Quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole davanti a tutto Israele, disse loro: 

 


46

 «Ponete nella vostra mente tutte le parole che io oggi uso come testimonianza contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge. 

 


47

 Essa infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita; per questa parola passerete lunghi giorni sulla terra di cui state per prendere possesso, passando il Giordano». 

 


48

 In quello stesso giorno il Signore disse a Mosè: 

 


49

 «Sali su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e mira il paese di Canaan, che io dò in possesso agli Israeliti. 

 


50

 Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul monte Or ed è stato riunito ai suoi antenati, 

 


51

 perché siete stati infedeli verso di me in mezzo agli Israeliti alle acque di Mèriba di Kades nel deserto di Sin, perché non avete manifestato la mia santità. 

 


52

 Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io sto per dare agli Israeliti, tu non entrerai!». 

 


Deuteronomio 33

 

 

 

 

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